Debutto col “botto” per l’edizione 2023 degli incontri al Teatro di Verzura, la rassegna culturale e letteraria che, per la 17° stagione, caratterizza l’estate di Borgo a Mozzano. Ospite della prima serata il noto giornalista e scrittore Paolo Del Debbio, lucchese d.o.c. ed oggi affermato conduttore di popolari talk show giornalistici su Rete Quattro. L’occasione è stata la presentazione del suo nuovo libro, nonché il primo romanzo, dall’affascinante titolo “Il filo dell’aquilone”. Così la storia, di fantasia ma con qualche spunto “locale”, come la certosa di Farneta, è stato il pretesto per parlare di vita, valori e sentimenti dell’uomo, per scandagliare e filosofeggiare sui diversi aspetti e contorni che caratterizzano la crescita e l’affermarsi dell’uomo: un Paolo Del Debbio assolutamente inedito e profondo, quasi in antitesi con il giornalista da arena televisiva che il pubblico è abituato a vedere sul piccolo schermo. Il pubblico, accorso numeroso, è rimasto rapito dalle riflessioni dell’autore, che ha intrattenuto per quasi due ore i presenti, insieme agli altri interlocutori, tutti assolutamente a proprio agio nel contesto. L’attore Gerardo Placido, presenza gradevole, ha letto magistralmente alcuni brani tratti dal libro, dai quali sono nati poi gli interventi di Gina Truglio della libreria Ubik che collabora alla rassegna, e della dirigente scolastica territoriale per Lucca e Massa Carrara Donatella Buonriposi. Il sindaco Patrizio Andreuccetti, oltre a fare gli onori di casa, si è interfacciato con l’autore riflettendo sugli argomenti della storia.
Tra i presenti in platea abbiamo notato gli ex sindaco Francesco Poggi e Gabriele Brunini, che lo stesso Del Debbio ha ringraziato per la splendida accoglienza ricevuta al Convento San Francesco, dove è stato in precedenza gradito ospite per la cena.
Come ha spiegato l’autore, il libro è un romanzo di fantasia, ma la storia parte da una frase che gli ronzava in testa da anni e da una ricerca che ha condotto per scoprire in quale campo di concentramento era stato rinchiuso il padre dai nazisti: da questo spunto è arrivato a parlare della certosa di Farneta. Nel protagonista è possibile ritrovare valori condivisi da un giovane Del Debbio che ha vissuto in seminario dai 16 ai 18 anni, esperienza formativa che ha arricchito Paolo e fatto crescere l’uomo che è oggi. Così il filo dell’aquilone è quell’ideale ricerca di un punto di equilibrio per poter volare in libertà. Un tema, quello della libertà, che è stato richiamato più volte nel corso della serata in cui, nella seconda parte, si è parlato inevitabilmente del mondo patinato e spesso finto della televisione, e come nascono le trasmissioni del giornalista lucchese, che preferisce l’uomo della strada ai politici, dalle risposte sempre scontate e pronte. Al termine della serata, il consueto “firma-copie” e tante foto con i molti estimatori.