Dici Corsagna e pensi subito a Giovanni Alberigi. Una sineddoche: nel tutto, indichi una parte. In pochi possono associare il suo nome ad un paese come lui. Forse lui soltanto.
Giovanni abita con la moglie, Emanuela Citti, in una splendida casa arroccata su un colle. Se apre la finestra, si gode la veduta di tutta Corsagna. Impressionante. I figli, in casa, non ci sono: una abita a Lucca, un’altra a Lido di Camaiore e uno, addirittura, in Australia. Si chiamano Federica, Michele e Priscilla. La loro presenza è comunque testimoniata da una nutrita galleria di foto appese alle pareti. Cane e gatti, non mancano.
Non sappiamo bene il perché lo abbia fatto, ma i primi ospiti chiamati a cena per festeggiare l’ambito traguardo della pensione – raggiunta di recente, il 1° maggio (data simbolica) - siamo stati proprio noi. Per noi intendo: il sottoscritto, il direttore delle Gazzette Aldo Grandi (venuto con un tanto grazioso quanto inaspettato accompagnatore, il cagnolino Leone, vera star della serata) e Francesco Poggi, ex sindaco di Borgo a Mozzano, amministratore per 20 anni del comune borghigiano, oggi professore universitario con il pallino per la montagna, la musica e la scrittura.
Se qualcuno si ricorda La grande abbuffata – film cult di Marco Ferreri – può benissimo immaginarsi lo scenario: la tavola imbandita da Emanuela, cuoca provetta, lasciava presagire il lauto pasto al quale ci saremmo sottoposti (badate bene, tutte buone forchette). Giusto il tempo di mandar giù due bollicine, poi sotto con le portate: prima un ricchissimo antipasto che, da solo, valeva l’invito (nessun complimento: doppie, terze, quarte, quinte e, in certi casi, persino seste porzioni); poi un primo accattivante, le lasagne bianche ai funghi, con bis obbligatorio; infine un pinzimonio da favola, con verdure fresche coltivate nell’orto, condito da una scelta di formaggi da far rabbrividire un diabetologo. Una coppia di fragole e panna per pulire, poi la botta finale con la crostata di marmellata e noci. Stesi.
Tra una chiacchiera e l’altra, si è ripercorso un po’ il passato di Alberigi: ex responsabile del Centro per l’Impiego della Valle del Serchio, nonché presidente - per 29 anni ininterrotti - della Misericordia di Corsagna; il suo instancabile impegno al servizio della comunità: fautore di progetti sociali encomiabili, come il Centro Sportivo S. Michele o la Casa Famiglia per Anziani, e progetti per favorire l’autonomia e l’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati o di vita indipendente, come il “Dopo di noi” o il “Social-Housing”; e, infine, le sue insospettabili radici brasiliane: papà e mamma erano figli di quella storica emigrazione verso il Sud America di fine ‘800.
Inevitabile, però, parlare anche dell’oggi (se non, soprattutto, del domani): cosa ha intenzione di fare, ora che è in pensione, Giovanni Alberigi? A sentire lui, vorrebbe godersi questo traguardo dedicandosi totalmente alla moglie, ai figli e all’agognato tempo libero. La politica? Come spesso è accaduto nel corso della sua carriera, il suo nome riemerge ogni volta che si approssimano le elezioni amministrative. Ma sono gli altri a farlo, non lui. Lui si gode il tam-tam sui giornali.
Come si dice: chi vivrà, vedrà. Noi, intanto, alziamo il calice e brindiamo volentieri al coronamento del suo percorso lavorativo: Prosit!
Corsagna mon amour: metti una sera a tavola con… Giovanni Alberigi
Scritto da andrea cosimini
Borgo a Mozzano
17 Maggio 2023
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