"È una questione di principio e di sicurezza - esordisce -. È noto a tutti che, purtroppo, un mezzo, non molto tempo fa, urtandoci lo abbia distrutto, ma alcuni quesiti sorgono spontanei e doverosi sia a me che ai residenti: il materiale per poterlo ricostruire che fine ha fatto? Qualcuno avrà risarcito il danno? Perché l'area non è stata messa in sicurezza?"
"Per alcuni residenti di Pastino era anche un simbolo e molto persone di passaggio vi si fermavano per fare delle foto. Un vero peccato quindi - incalza Bertieri - avere una struttura nel nostro territorio di così valore storico trattata in questo modo".
Bertieri che non è nuova nel chiedere interventi su strutture antiche a più volte evidenziato l'importanza del loro recupero: si pensi alla Pieve di Cerreto di cui ha chiesto, con il suo gruppo in opposizione "Orgoglio Comune", la ristrutturazione, alla chiesa di San Rocco situata fra le frazioni di Oneta e di Cune, alla "Fontana di Zandori" o "Tre fontane" di Diecimo.
Ma, per quanto riguarda il pozzo di Pastino - dopo il danneggiamento vi é stata messa solamente una lastra di ferro che non sembra nemmeno sia bene sigillata al terreno. "Inoltre - conclude Bertieri - se non può essere ricostruito, perché il materiale originale è introvabile e quindi vi é il rischio di creare un falso storico, ci aguriamo che l'ente competente (che pare essere la provincia )metta in sicurezza il luogo poiché il buco del pozzo è molto profondo e nella zona vi abitano anche diversi bambini. Spero anche che, con le dovute informazioni, pure la sovrintendenza dia attenzione a un manufatto come questo poiché è anch'esso storico e non meno importante di altri".